A tremilaquattrocento metri di altitudine, nei dintorni del lago sacro di Guatavita, c'era una civiltà precedente a quella attuale che conosceva l'essenza del contatto.
Quel contatto si rifletteva nell'amore e nella riverenza per il sacro; che ha fatto di quella civiltà un'umanità spiritualmente avanzata.
Ma a quel tempo, la cosmogonia e la profonda conoscenza della natura da parte di quel popolo originale, la rendevano simile ad altre discipline umanistiche che vivono e si evolvono anche in altre parti del sistema solare.
Ma lo sviluppo intuitivo e interno che questo popolo nativo di Guatavita realizzò mantenne l'unione con le Leggi superiori, fino a quando l'uomo bianco colonizzatore commise il peggiore e il più grande errore che non era solo l'estrazione di risorse minerarie, ma anche il piano per far scomparire le tradizioni più profonde per impiantare il cristianesimo.
In questo senso, l'uomo bianco di quel tempo usò l'immagine di Dio e di Cristo per essere in grado di ottenere i benefici più retrogradi che non fossero mai stati conosciuti.
Ma il ricordo di quell'esperienza d'amore per il sacro è conservato, come un tesoro spirituale, negli spazi più inaccessibili della laguna di Guatavita.
Ora, l'uomo di superficie è stato aiutato in modo da non continuare a commettere errori nella sua evoluzione e, allo stesso tempo, i tesori sono diventati rilevanti in modo che i suoi raggi di amore e saggezza emanino non solo per la regione di Guatavita, ma anche per tutti quelli che visitano questo recinto sacro e hanno un disperato bisogno di redenzione.
Vi ringrazio per conservare le Mie Parole nel cuore!
Vi benedice,
Vostro Maestro e Signore, Gesù Cristo