Davanti ai misteri celesti, sii tu, figlio Mio, come le sante donne di Gerusalemme, che non necessitavano di essere riconosciute per vivere profondamente in Cristo.

Era il loro proprio silenzio e la loro propria umiltà che le faceva attraversare i portali nel loro interiore, affinché potessero sperimentare i misteri di Dio, incluso senza che fosse necessario a Cristo pronunciare qualsiasi parola.

La profondità interiore che le sante donne appresero da Maria, xxx permetteva loro di leggere negli Occhi di Cristo la Sua Sapienza e di comprendere con il Suo Amore tutti i misteri.

Nel Cuore del Signore, l'umiltà e la fedeltà delle sante donne erano custodite come un tesoro.

In silenzio, incontrarono Cristo nel proprio cuore e, allo stesso tempo in cui svelavano i suoi misteri e vivevano una trasformazione profonda, i loro passi interni e la fede con cui camminavano, riparavano e sostenevano il Cuore Divino ed umano del Figlio di Dio.

Le sante donne di Gerusalemme non dovevano fare grandi cose per sperimentare ciò che era veramente grande per Dio. Era giustamente la loro semplicità che permetteva loro di apprendere dalla Purezza di Maria e di risvegliare quella purezza nel loro proprio cuore. E in quel modo, nonostante imperfette, diventavano a poco a poco una sola cosa con Cristo e, attraverso di Lui, una sola cosa con Dio.

Apprendi oggi, figlio Mio, dalle cose semplici, ma vere, dal tesoro grandioso che si coltiva nel segreto della tua consegna e nella profondità del tuo cuore.

E, nei tempi della Passione e della definizione in Cristo, che il tuo spirito viva l'esempio delle sante donne e, in questo tempo, faccia un passo in più, non solo quello per sostenere la Croce di Dio nel silenzio, ma anche per saper portare la tua propria croce nell'occulto.

Hai la Mia benedizione per questo.

San Giuseppe Castissimo

So che le Apparizioni dei Messaggeri Divini sono un mistero per molti, un mistero che provoca in alcuni la crescita della fede e in altri il tormento del dubbio.

Questo mondo, Figli, è pieno di misteri. La stessa coscienza umana è un grande mistero sia per il cosmo che per voi stessi.

Su questo pianeta voi dovete imparare a vivere con fede: fede nell'invisibile, nell'intangibile, nel divino, nel pieno. È solo con la grazia della fede che il cuore può affrontare le diverse situazioni della vita con la necessaria chiarezza e comprensione.

Vi dico questo perché, come gruppo e come umanità, vi trovate di fronte a due sfide che sono le due missioni che state vivendo. Entrambe le situazioni, da svelare, hanno radici molto profonde e sconosciute a tutti. E, per non affrontarle in modo superficiale, dovete aprire il vostro cuore all'esperienza della fede, perché è così, confidando nell'invisibile e seguendo il vostro cuore in cose forse inspiegabili o non così evidenti ai vostri occhi. che sarete in grado di affrontare pienamente queste due sfide.

Le due situazioni che gli esseri affrontano oggi, sia in Medio Oriente che nel Chaco, in Argentina, dovevano arrivare all'estremo perché l'umanità potesse guardarle e, nonostante ciò, quei fratelli soffrono molto per l'indifferenza, perché il cuore umano non è ancora aperto per superare le proprie comodità e soddisfare i bisogni del prossimo.

I vostri fratelli di coscienza indigena hanno cercato di condurre una certa parte del pianeta, soprattutto le Americhe, verso una vita evolutiva diversa dalla vita del resto dell'umanità. Trovarono il Sacro grazie alla riverenza e fu proprio la mancanza di contatto con le creazioni materiali e le invenzioni della mente umana che permise loro di trovare un percorso evolutivo diverso, basato sull'amore e sulla semplicità.

Ma su un pianeta dove tutti venivano ad imparare ad amare, la tendenza stessa degli spiriti su di esso presenti soffocava l'espressione naturale dei custodi della purezza, i popoli originari. Con l'aiuto e l'incoraggiamento del nemico di Dio non siete riusciti a comprendere le differenze e, per molti secoli, avete cercato di imporre uno stile di vita mentale e materiale basato sulla competizione e sulla lotta per il potere. Poiché gli indigeni non erano così e poiché rimanevano nella loro purezza, li avete fatti soffrire e, ancora oggi, influite come potete sulle menti dei più piccoli, cercando di farli scomparire dalla Terra, senza rendervi conto, che con loro, scomparirà il mondo, l'amore, la semplicità, la purezza e l'umiltà del cuore.

È la stessa lotta per imporre i propri costumi e ideali che genera guerre e conflitti permanenti in Medio Oriente. E vi dico che non è solo il Medio Oriente ad incoraggiare queste guerre e che non è solo con l'aiuto delle grandi potenze economiche dell'Occidente che esse crescono e si sviluppano. Voglio che voi capiate che questi mali hanno profonde radici spirituali e un unico scopo: distruggere i Piani di Dio. Questo è il motivo per cui contiamo più sulla forza spirituale di pochi che sulle risorse materiali di molti.

Uno dei modi con cui il nemico può far perdere loro la fede e la speranza è quello di mettere nella loro mente il desiderio di trovare risultati materiali, ma questa ricerca fu ciò che portò Giuda al suicidio, perché non capiva che la vittoria del Messia era la Croce.

Voi, che siete più consapevoli, dovete servire senza cercare risultati, trasformarvi senza ricevere meriti, impegnarvi senza trovare ritorni o riconoscimenti. Dio ha gli Occhi su coloro che sono veri e fedeli al Suo Piano. Egli metterà la Sua Croce su questi, il che per alcuni può significare morte e fallimento, ma per coloro che hanno il cuore aperto e la coscienza risvegliata, significherà il trionfo di Dio in tutto l'universo.

Servite ogni giorno con questa certezza che la vera battaglia si vive nello spirito e lì va vinta. Ciò che accade nella materia è un semplice riflesso di ciò che si moltiplica sui Piani Superiori.

Voglio quindi farvi comprendere gli avvenimenti del mondo da un punto di vista più ampio affinché, di fronte al servizio, non vi concentriate su ciò che potete fare con le mani, ma piuttosto su ciò che potete realizzare con il cuore.

Per la scoperta del servizio e della missione spirituale,

San Giuseppe Castissimo